Nel post quarantena a soffrire d’ansia da separazione potrebbero essere anche i nostri amici a quattro zampe. Gli esperti raccomandano di non sottovalutare questo aspetto.
Due mesi di lockdown, due mesi in cui siamo rimasti in casa con tutta la famiglia riunita. Ma a giovare della nostra presenza non sono stati solo i nostri cari, ma soprattutto gli amici pelosi a quattro zampe. Inutile dire che in queste interminabili settimane, per chi ne possiede uno – o più di uno – gli animali hanno rappresentato anche un diversivo e una fonte di gioco per i più piccoli. Ma adesso che è iniziata la fase 2 cosa succederà ai nostri animali domestici?
Animali domestici nella fase 2: i rischi
Gli animali, in special modo i cani e i gatti possono soffrire della nostra assenza in casa? Assolutamente sì. A spiegarlo sono stati alcuni esperti che hanno ammesso come – in questa delicata fase di ritorno alla normalità – un occhio in più va dato proprio ai nostri animali da compagnia.
Passare dallo stare sempre insieme ad “abbandonarli” (di nuovo) in casa per il tempo necessario delle nostre commissioni, o per il lavoro, potrebbe essere visto come una sorta di ansia da separazione da parte loro.
Secondo gli esperti, inoltre, sarà una fase passeggera. Anche i nostri animali domestici dovranno riabituarsi, piano piano, al nuovo ritorno alla normalità.
Fase 2: ansia da separazione per i nostri animali. Quali le cure?
Secondo l’esperto in psicologia degli animali, Roger Mugford: «I quattro zampe “viziati” durante questo periodo, potrebbero soffrire quando i genitori torneranno al lavoro».
Secondo il dottor Raimondo Colangeli, veterinario comportamentalista e vicepresidente dell’Anmvi, i sintomi dell’ansia da assenza possono manifestarsi con minzioni o defecazioni dette “emozionali”. Inoltre alcuni possono cominciare anche a lamentarsi o ad abbaiare appena i padroni lasciano le loro abitazioni.
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